MENOPAUSA è una parola di origine greca (men =mese + pausis = cessazione) con la quale definiamo un periodo della vita della donna caratterizzata dall’assenza del flusso mestruale per almeno 6-12 mesi consecutivi.
Nelle donne europee la menopausa si verifica tra i 45 e i 55 anni, con una media di 51 anni, ma non sono rari i casi di prolungamento del flusso anche fino ai 57-58 anni senza che ciò costituisca una malattia, mentre l’anticipo al di sotto dei 40 anni è considerato una patologia (MENOPAUSA PRECOCE).
Si definisce PREMENOPAUSA il periodo (da 1 a 5-6 anni) che precede la scomparsa definitiva della mestruazione ed è caratterizzato da una graduale diminuzione dei cicli ovulatori, ossia della fertilità. Le ovaie quindi continuano a produrre estrogeni, ma non ovulano tutti i mesi, in conseguenza di ciò il progesterone è carente.
Si crea un iper-estrogenismo relativo, che va a stimolare in modo non bilanciato la ghiandola mammaria e l’endometrio.
Non sono presenti le vampate (che compaiono solo quando l’estrogeno è carente), ma i cicli diventano irregolari, sia in senso ipo che iper ci possono essere ritardi mestruali, o viceversa anticipi e mestruazioni più abbondanti o scarse del normale.
Inoltre la mastodinia ( dolore al seno ) dura più dei soliti 4-5 gg premestruali e persiste anche dopo la fine del flusso.
Questo squilibrio ormonale favorisce le neoformazioni benigne, come i polipi endometriali o cisti/noduli al seno, che in caso di crescita eccessiva devono essere asportati chirurgicamente, perché suscettibili di trasformazione maligna.
In pre-menopausa quindi sono assolutamente controindicati i fitoestrogeni, ( ormoni derivati da vegetali come la soia o il trifoglio rosso , la salvia) che potrebbero solo peggiorare lo squilibrio ormonale . Viceversa vi è l’indicazione all’uso di preparati simil- progestinici di origine vegetale ( come la dioscorea villosa ).
La prescrizione di fitoestrogeni (derivati dalla soia, trifoglio, salvia etc.) va richiesta al medico (ginecologo, omeopata o fitoterapeuta) che potrà valutarne accuratamente le necessità e gli eventuali rischi per la salute della donna,. Attualmente, invece, non esiste alcuna normativa, per cui possono essere acquistati senza ricetta e propagandati per il trattamento della menopausa (!!!).
Il sintomo più frequente (e insopportabile) in menopausa sono le VAMPATE DI CALORE.
Presenti nel 60-80% delle donne in menopausa, persistono in genere per 5 o più anni dopo l’ultima mestruazione, anche se meno intense.
La frequenza giornaliera va da una a 10 o più ore al giorno e si presentano come una improvvisa sensazione di calore che in genere sale dal torace alla testa, seguita da sudorazione profusa. A volte è associata ad uno stato di ansia, a palpitazioni e difficoltà a concentrarsi.
Vi è una aumentata sensibilità al caldo ambientale ed un sonno più leggero e spesso interrotto e non riposante.
La caratteristica di questi sintomi neurovegetativi in menopausa è la loro estrema variabilità, sia tra una donna e l’altra, sia per la stessa donna nella varie fasi della sua menopausa.
Questa variabilità ci indica che i sintomi della menopausa non sono unicamente dovuti alla perdita della funzione ovarica, altrimenti sarebbero uguali per tutti. Piuttosto esprimono un coinvolgimento più profondo della totalità della persona che affronta la “crisi di passaggio” dall’età fertile alla senilità, oltre che con il suo corpo anche con il suo carattere e la sua storia personale.
Una terapia che voglia accompagnare questo passaggio di vita, e curare eventuali patologie associate, ha più probabilità di successo se è individualizzata e personalizzata (v. OMEOPATIA)
Il CLIMATERIO (dal greco KLIMACTER = scalino) è la fase di passaggio dalla vita della donna della piena maturità sessuale alla senilità.
Comprende la PREMENOPAUSA, la MENOPAUSA (un anno di amenorrea) e la POSTMENOPAUSA (oltre i 55 anni), caratterizzata oltre che da amenorrea e vampate di calore, dall’inizio dei sintomi legati all’atrofia dei genitali, mammelle e della cute.
Spesso ci sono sensazioni di secchezza e bruciori vaginali, restringimento di vagina e ostio vulvovaginale con conseguente difficoltà/dolore ai rapporti sessuali (DISPAREUNIA).
I disturbi urinari sono frequenti, vi è un inizio di riduzione di massa ossea, un lieve irsutismo , legato alla persistente produzione di androgeni.
La riduzione della libido (desiderio sessuale) non sempre è presente, in quanto dipende dal testosterone (che è ancora prodotto dal surrene) e non dagli estrogeni.
La SESSUALITA’ IN MENOPAUSA risente piuttosto delle alterazioni distrofiche delle mucose genitali e delle variazioni emotive (prevalentemente depressive).
Molto frequenti ( in più del 50% dei casi) sono le SINDROMI FIBROMIALGICHE E ARTROSICHE che aumentano in POSTMENOPAUSA.
Si tratta di sindromi dolorose a carico di muscoli, tendini ed articolazioni di collo, mani, schiena, anche, ginocchia, che vengono scambiate per sintomi di osteoporosi, con cui invece non vi è nessuna relazione.
L’OSTEOARTROSI e la FIBROMIALGIA migliorano notevolmente con un’attività fisica tipo “ginnastica dolce“ ,con l’agopuntura, con terapie decontratturanti e antinfiammatorie (omeopatia, omeotossicologia, fitoterapia).
La DIETA deve essere personalizzata attraverso l’utilizzo di un PROFILO BIONUTRIZIONALE (IOMET) che permette di identificare carenze specifiche, eccessi di tossine e radicali liberi, intolleranze alimentari.
ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA
- Aumentare l’attività fisica (se sedentaria) e l’esposizione al sole nelle ore consigliate per migliorare la fissazione del calcio alle ossa.
- Evitare il fumo e ridurre caffè ed alcol (le donne che fumano vanno in menopausa in media 2 anni prima delle non fumatrici!).
- Mantenere il peso forma (in menopausa si tende all’aumento di peso).
- Modificare la dieta (che deve essere più basificante).
- aumento di frutta, verdura, legumi, frutta secca
- eliminazione del latte e riduzione dei formaggi di mucca (privilegiata pecorini e caprini)
- riduzione delle proteine animali e degli zuccheri raffinati (sono acidificanti)
- uso di acque minerali bicarbonato-calciche con un significativo residuo fisso (no alle acque oligominerali che depauperano l’osso di sali minerali preziosi)
- aumento degli Acidi grassi Polinsaturi di buona qualità (w3-w6-w9), privilegiando quelli di origine vegetale o del pesce (sono utili per il cardiovascolare, la funzione ghiandolare, il sistema immunitario, la pelle)
Per quanto riguarda l’osteopenia e l’osteoporosi (ossia la perdita di massa ossea a carico principalmente di femore, vertebre e radio), essa può essere significativa dopo alcuni anni dall’inizio della menopausa , infatti entro i 5 anni successivi si può perdere dal 3 al 66% della massa ossea.
In realtà la perdita di osso inizia precocemente per ognuno di noi : già dopo i 20 anni nella colonna vertebrale,dopo i 30 anni nella testa del femore.
La nostra massa ossea si forma esclusivamente durante gli anni della crescita e dell’adolescenza e non è incrementabile dopo questa età. In questo periodo la dieta dovrà essere particolarmente ricca di calcio, proteine, vitamine, fluoro, silicio, fosforo, magnesio.
Va incoraggiata l’attività fisica all’aperto, scoraggiato il fumo, l’alcol e le diete “fai da te”, soprattutto quelle non bilanciate che spesso sono collegate ad anoressia e/o all’ amenorrea ( assenza di ciclo per svariati mesi consecutivi).
Alcune malattie possono portare all’insorgenza di un’osteoporosi secondaria : iperparatiroidismo primario e secondario, insufficienza renale cronica, leucemie, ipertiroidismo, ipercortisolismo, alcolismo, metastasi ,diabete ,menopausa precoce.
Anche l’uso di farmaci come cortisonici, anticonvulsivanti, anticoagulanti, antiacidi contenenti alluminio, metotrexato, tiroxina, una prolungata immobilizzazione o una dieta eccessivamente acidificante sono tutti fattori che favoriscono la perdita di osso.
La MOC metodo DEXA (effettuata dopo 3-4 anni dalla menopausa e ripetuta dopo 1 anno) è l’esame più specifico per definire la presenza di una eventuale OSTEOPENIA O OSTEOPOROSI e così programmare un trattamento dietetico/farmacologico personalizzato.
MENOPAUSA PRECOCE
Si definisce PRECOCE una menopausa che compare prima dei 40 anni.
La diagnosi clinica deve essere confermata da valori elevati di FSH ed LH associati a bassi dosaggi di estrogeno . Questi valori sono stabili e persistenti nel tempo , e quindi devono essere ripetuti a distanza di qualche mese per la diagnosi di menopausa precoce.
Le cause della Menopausa Precoce possono essere genetiche ( facilmente una madre o una sorella ne soffrono ) , autoimmuni, virali , (parotite) , batteriche(TBC) , malattie metaboliche(galattosemia ,mucopolisaccaridosi). Logicamente possono essere anche la conseguenza di chemioterapie o radioterapie ( possibile la crioconservazione preventiva dei gameti ) o di una chirurgia demolitiva che ha associato alla isterectomia anche l’ovariectomia , in età fertile .
In una alta percentuale di casi (2/3 ) non è possibile allo stato identificare nessuna causa.
Sempre più studi stanno evidenziando che in questo gruppo rientrano sicuramente forme di disfunzione endocrina legate all’inquinamento ambientale .
Esistono una molteplicità di sostanze chimiche , scarsamente studiate nei loro effetti sull’essere umano , e ancor meno conosciute nelle loro reciproche interazioni , che tuttavia vengono usate liberamente con scarsi controlli e diffuse nell’ambiente . Alcune come i DISRUPTORS endocrini ( o INTERFERENTI endocrini), sono conosciute da tempo nei loro effetti oltre che su ll’apparato genitale maschile e femminile, anche su prostata , tiroide,mammella. Possono dare effetti mascolinizzanti nelle donna e femminilizzanti nei maschi , provocare sterilità , malformazioni congenite nel neonato , tumori , endometriosi ( una seria malattia cronica la cui frequenza è in notevole aumento ), in definitiva interferire con lo sviluppo ,la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell’uomo che nelle specie animali .
Le sostante più conosciute del gruppo sono le DIOSSINE inoltre ormoni di sintesi , prodotti chimici fitosanitari, additivi per materiale plastico ( ossia possono essere presenti oltre che nel cibo , aria e acqua , anche in prodotti di uso comune come giocattoli, cosmetici , oggetti in plastica , mobili )
Esiste una sindrome, la Insufficienza Ovarica Precoce ( in inglese POF) , che è caratterizzata da un’ attività ovarica intermittente che può prolungarsi per anni e successivamente diventare una Menopausa Precoce.
Durante questa fase le ovaie possono ancora produrre cicli ovulatori ( ossia la fertilità è presente) ma solo nel 5-10 % dei casi . I follicoli primordiali sono infatti ancora evidenziabili ecograficamente ( attraverso la cosiddetta valutazione della riserva ovarica )e quindi possono ancora essere stimolati ed attivarsi . . La regolarità dlele mestruazioni in caso di POF è particolarmente sensibile a qualunque situazione stressogena sia di tipo psichico che fisico ., che squilibra il “sistema donna”.
In questi casi sono particolarmente indicate le cure omeopatiche ,i Fiori di Bach , l’Agopuntura, ossia tutte quelle terapie che mirano alla modulazione , alla regolarizzazione della funzione endocrina , piuttosto che alla sostituzione della funzione ghiandolare attraverso l’utilizzo di ormoni sintetici ad alto impatto sull’organismo per gli effetti collaterali ,la tossicità epatica , il rischio neoplastico , ecc..
La menopausa precoce, oltre a presentare tutti i sintomi della menopausa fisiologica, a volte anche più intensi, comprensibilmente ha un impatto molto forte sulla psiche e l’emotività della donna.